La tecnica dinamica

La tecnica dinamica

Definire la tecnica di base nel calcio è cosa semplice, basta fare una ricerca su internet o leggere un libro di tecnica calcistica per dare una precisa definizione al termine. Cosa diversa è invece insegnare la tecnica di base che risulta cosa difficile anche ai più bravi allenatori di settore giovanile. Terminato il percorso che ha accompagnato il giovane calciatore dai 7/8 anni, all’inizio dell’attività agonistica, corrispondente all’incirca all’età di 13 anni, ci si pone il quesito di quale sia il miglior metodo per perfezionare la tecnica calcistica. Pensiamo che il calcio, essendo uno sport di “situazione”, dove la variabilità del gioco è pressoché infinita, l’insegnamento della tecnica di base debba necessariamente e precocemente essere integrato alla componente tattica, ossia dal “comportamento” individuale del giovane (tecnica applicata o tattica individuale). Per rendere ancor più chiaro il concetto si tratta di rendere la tecnica funzionale alla tattica (tecnica analitica dinamica in movimento). Questa breve premessa può rappresentare un’ ovvietà ai lettori, quello che ci preme sottolineare è l’importanza di alcune caratteristiche della tecnica analitica dinamica in movimento:

  • Contesto di gioco nelle sedute di allenamento che diventa il campo ideale dove il giovane sperimenta, elabora, apprende e stabilizza il gesto tecnico in funzione di un determinato obiettivo.
  • Collaborazione a più giocatori
  • Trasmissioni forti, precise, funzionali.
  • Controlli orientati (aperti, offensivi, funzionali alla giocata successiva).
  • Orientamento del corpo.
  • Sempre con entrambi i piedi.
  • Terzo uomo.
  • Corto/lungo.
  • Sincronia.
  • Inter/intra linea.

L’idea dunque, è quella di rendere la tecnica, la parte fondamentale della seduta di allenamento; ciò non vuol dire escludere a priori le esercitazioni tecniche classiche che vanno comunque proposte per dar modo all’allenatore di “analizzare” le gestualità corrette del movimento (coordinazione generale e segmentaria). Intendiamo dire semplicemente di elevare la situazione dinamica e imprevedibile del gioco come momento principale di tutta l’attività. L’apprendimento così strutturato e organizzato con competenza dall’allenatore, che definisce spazi e tempi, oltre ad essere da stimolo positivo, aiuta i giovani ad una maggiore “velocità esecutiva” dove il ricevere e controllare, guidare e calciare diventa un “unico e armonioso gesto tecnico” che evidenzia l’abilità nel fare dell’atleta. Un altro aspetto molto importante ai fini di un efficace utilizzo della tecnica calcistica in gara è ricercare nelle sedute allenanti situazioni di gioco con “grado di difficoltà crescente” (giochi in spazi stretti, tocchi vincolati, pressione dell’avversario, ecc.), andando ad “esasperare” i gesti tecnici della manovra di squadra ossia ricezione-controllo e passaggio.

IMPORTANTE

Abituare il giovane calciatore a velocizzare la giocata perché “pressato”, lo aiuta a interiorizzare un comportamento (ritmo) che poi utilizzerà nelle partite ufficiali dove gli spazi e i tempi di gioco sono i più svariati. Raggiungere una consolidata “padronanza d’esecuzione del gesto tecnico” (automazione del gesto) permette così al giovane calciatore di porre l’attenzione verso gli elementi che caratterizzano l’ambiente esterno (compagni, avversari, porta da attaccare, ecc.) traendo così un vantaggio immediato in termini di efficacia.

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